venerdì 5 agosto 2016

Asfittiche aspirazioni.

L'Italia - ne dubitavate? - fornirà, se richiesta, le sue basi siciliane e venete ai raid statunitensi sulla Sirte. Che l'Italia sia prprietaria di basi che ospitano testate atomiche, popolate esclusivamente da nord americani, è un'altra barzelletta, a cui si aggiunge quella per cui, subito dopo le incursioni, in terra bruciata, per così dire, presterebbe soccorso e lenimento ai bombardati. Quando l'Italia fu estromessa dalla Libia e fu deposto l'ultimo presidente del Consiglio eletto, che non si peritò di tradire Gheddafi, si trattò di estromettere l'Italia dallo sfruttamento prvilegiato del petrolio libico, per attribuirlo alla Francia, che da allora sconta le giuste ritorsinoni sul suo suolo, certamente inferiori a quelle che consuma nelle aree energetiche, I sorrisini fra la Merkel e Sarkozy, nascondevano anche questo sott'inteso. A rivelarlo sono le e-mail dell'allora Segretario di Stato americano Hillary clinton, che sono state pubblicate da WikiLeaks. l'Italia, vile ed imbelle, fuori dal business petrolifero e ai margini dell'europa. Adesso che fa'? Cerca di rientrare dalla finestra? Probabilmente, no. Cerca solo di compiacere gli americani, forte della convinzione che il passaggio verso i Paesi da colpire, lungo il suo territorio, noto ma rimosso, come i movimenti dei palestinesi ai tempi della strage di Fiumicino e dei Governi Moro e Andreotti, la esimerà dal subire attacchi, ripromettendosi di lucrare qualche concessione petrolifera per i favori prestati. Nella prima occasione, i Palestinesi bararono al gioco, anche se furono sopraffatti e sterminati dai g-men isreliani che si fingevano impiegati della biglietteria della El-Al e, in ogni caso, un attentato dimostrativo o "messaggistico" può essere messo in atto da chiunque, anche se alleato: dai francesi, dagli americani e, perché non, da Erdogan o dagli israeliani, come potrebbero testimoniare i tre carabinieri elicotteristi, che furono fatti precipitare, al tempo dell'appeasement con gli arabi ( sempre per ragioni energetiche ) già richiamato, se fossero sopravvissuti. Ora, come allora, l'Italia cerca il suo approvvigionamento nel compromesso e nel doppio gioco, cioè sull'equivoco, sua costante storica di paese secondario, estraneo ed escluso da qualsiasi velleità di potenza. Agli Italiani, del resto, sta bene così, abituati come sono, a loro volta, a sfruttare la scia e ad accontentarsi, pur di non doversi impegnare, o sapendo che non serve. Ma adesso che la severità dei Paesi maggiori si fa pressante, questa politica, che non si accenna a dimettere, forse perché il politicume italiano è espressione celata delle nazioni dominanti, come della mafia nelle sue borboniche province d'insediamentoe si porta al seguito i suoi famigli, rischia di diventare asfissiante. Come all'epoca dell'assassinio di Gheddafi, i bombardamenti vengono effettuati in Agosto dalla base di Sigonella e, domani, di Aviano. Sì, perchè se i caccia F16 ancora non sono decollati da lì, ma da uan base in Giordania, distante 1,850 chilometri, i droni che hanno bombardato l'Isis, hanno un'autonomia di 850 chilometri a pieno carico e la base di Sigonella dista dalla Sirte solo seicento chilometri. Facilitatori, ruffiani e paraninfi, come in una commedia goldoniana.

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