sabato 9 aprile 2011

Milone

Le esecuzioni si succedono, con un tempus lugendi di dieci minuti fra l'una e l'altra. Oggi il cappellano fa gli straordinari perché i i suppliziati-condannati hanno bisogno di assistenza spirituale che li consoli con la prospettiva di una vita migliore, per di più eterna. I condannati stessi vestono con abiti cerimoniali: sembrano pronti per l'inumazione. L'esecutore può quantificare il suo premio-budget, mano a mano che le teste cadono. L'Area manager offre, per un attimo, la sua immagine di letizia e beatitudine, a mano a mano che la processione si dipana, poi torna nel bunker concertatorio. Non un muscolo, non un crine si muove asincronicamente. Umanità robotica. Chiunque, anche privo di contenuti, può agire, ma non vivere, così.

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