giovedì 16 settembre 2010

Milone

Ciao Milone, scusa l'assenza.
Siamo ancora qui, mentre tutto scorre, un po' ammaccati, ma felici.
Se tutto deve andar male, che vada sempre così.
La settimana scorsa ero privo del computer perché destinato all'implementazione documentale delo schedario dei clienti ed alla selezione dei conti chiusi da destinare all'ossario.
Dopo un fugace contatto visivo con il Direttore generale, dal video di un collega, dal quale desunsi che avevamo sovraperformato la performance, sono stato colpito, non tanto dalla salica tavola dei valori di RISUM, quanto dall'immagine scelta per raprresentarne la piramidale struttura, così simile a quella dei poliziotti motociclisti alle parate. Omen-nomen.
Seguiva la regata fra le opportunità del Credemleasing. Di scocca e di bolina, passando per mutui ed accrediti degli stipendi dei dipendenti, la navigazione ha conseguito i suoi pirateschi obiettivi, senza formalizzarsi, quando è stato opportuno, con i ménages a trois.
Il nostro paese è piccolo, tutti sanno tutto degli altri e stringono, all'occasione, alleanze opportunistiche. Poi si gloriano: deve essere la cultura del risultato.
Giovedì scorso ho colto un insolito fervore, che mi è sembrato cospirativo.
I Gestori gesticolavano fuori dai loro box, con la camicia rigonfia, a sua volta fuori dai pantaloni grigi o bleu, spiegazzati per il troppo uso; non coglievo i contenuti dell'improvvisa riunione, fino a che ho sentito uno stentoreo: "io sono pronto anche a volantinare", ripetuto due volte.
Che succede - ho pensato - il mondo si rivolta? Hanno preso coscienza della loro condizione di lavoratori? Il Credem non sarà più come prima.
A sera, il fiero intento era già deposto e solo quando ho visto gli sbuffanti colleghi operativi, ho capito: da volantinare erano delle riproduzioni di ciabattine infradito, di quelle che si usano al mare e che provocano spesso delle escoriazioni cutanee. Come si suole dire: "in medias res".
Mi sa che resteremo lì, con passione e responsabilità ostentate, nel tendere all'eccellenza.
Mi si pongono degli interrogativi che, con calma, esaminerò e poi, se vorrai, te ne renderò partecipe, i primi dei quali sono: è tutto oro quel che luce? E noi, Credem'a me, di che luce brilliamo?
A presto, vecchio mio.

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