sabato 4 agosto 2012

Rielaborazioni.

Presso il carcere minorile di via del Pratello, a Bologna, si sono consumate, per anni, violenze di ogni tipo: fra detenuti, per affermare la propria supremazia, dei secondini sui detenuti, per lavorare con il minor coinvolgimento possibile, violenze sessuali, indotte dalla reclusione, dalla noia, dallo spirito di dominanza, fra soggetti tanto piccoli quanto già etologicamente impegnati, in assenza di un qualsivoglia barlume di educazione. Quando non li sedavano, a suon di botte, i secondini facevano finta di non vedere e di non sentire. La Direttrice non ha trovato di meglio da dire che: " non ho compiti da secondino". Tirava a fine mese, come le guardie. Eppure, presso il Pratello, giudici, educatori, hanno fatto un lavoro egregio e reinserito al lavoro e in società, a fine pena, oltre il 70% dei reclusi. Durante la detenzione, il quadrilatero della via e dell'adiacente via Pietra alata aveva collaborato a mettere in sinergia attività appaltate al carcere, precedendo il reinserimento. Eppure..eppure, nei pressi sorge una pizzeria, è gestita da Notarbartolo e Notarnicola che i più anziani ricordano, quando, loro coetanei, militavano nella criminalità ed erano dediti alle rapine, senza trascurare di scimmiottare la sociologia di Robin Hud, per attribuire un senso al loro vitalismo appropriativo. Cercavano di confondersi un po' con le coeve Brigate rosse e, come loro, sparavano. Sono usciti per pentimento e buona condotta, ma hanno scelto la via della movida, della trasgressione inborghesita che già fu della prostituzione e della "balla" dei facchini, usi a concludere le loro bevute notturne, con risse e coltellate. Conoscendo la carcerazione si sono mostrati "solidali" con i giovanissimi senza supporti: fanno loro comporre delle poesie che vengono riportate sui tovaglioli della loro pizzeria. E' vera solidarietà o continuità nell'illusione? Insieme alle anime dei "biassanot" di un tempo, vagolano sotto i portichetti i perdigiorno di oggi, tutti dotati di autocoscienza, autogiustificazione, autosbronza; soprattutto d'estate fanno l'alba precoce, preferendo accasciarsi per terra o su un tavolo, anziché recuperare una branda pubblica o privata. Per cercare di nobilitare e assorbire i fenomeni di autoghettizzazione, il Comune aveva organizzato concerti e recite all'aperto, ma i residenti, composti da "irregolari", vale a dire omosessuali, maschi e femmine, drogati, ideologi di se stessi, border line, ma anche da professionisti che vi hanno studi e garconnieres e da aspiranti al successo commerciale non condizionato all'inizio dagli apparati professionali che si autoconservano e che hanno ricostituito, modificandolo, l'humus marginale, sofferto, compiaciuto, cercato, non hanno trovato di meglio che appellarsi alle ordinanze sui decibel consentiti. Anche il carcere, modificandosi e migliorandosi, non si esime dal lento e contraddittorio progresso e scarta, fra gli scarti, senza una logica che non sia presuntuosa e senza una spiegazione che non sia vana.

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