martedì 10 aprile 2012

Come i salmoni, in primavera, nelle fauci degli orsi.

Il "sistema" scricchiola ed è contraddetto, tutti i giorni, dalle borse, ma la Voce del regime , come lo speaker senza baffi di Saddam Hussein, ci rassicura sulla nostra impetuosa navigazione controcorrente, come quella dei salmoni che vanno a deporre le uova, frutto della loro fertilità operosa. Che ci siano "medici" che fan da sé nelle cliniche della fertilità - appunto - è testimoniato da una serie di ricorrenti scoperte, riguardo a inseminazioni autoctone e autoprodotte. La ragione di tali miracoli, che si ripetono, aspira a rinnovare la fede dei sottopagati e prodighi produttori e passa inosservata perché non vellica la vanità creativa dei destinatari, che rimuovono, sine die, una presa di coscienza della realtà. Se quanto sbandierato è vero e se nuovi tasselli alla cinta si prospettano, è perché le retribuzioni tendono ad abbassarsi brutalmente, per consentire un prolungamento dell'agonia dei lavoratori anziani e una stabile povertà dei futuri, nuovi entrati, resi mansueti dalla sterilizzazione culturale degli ultini trent'anni e dall'esperienza riflessa della sottoccupazione dei parenti antecedenti. Il sistema privato si basa sull'inversione del flusso reddituale: va dal basso verso l'alto. In quell'ecosistema, insomma, l'acqua va all'insù, come testimoniato da Esopo, Fedro e La Fontaine. L'imponente apparato di informazione e propaganda che le grandi società finanziarie hanno a disposizione, su base sovranazionale, condiziona tutte le altre manifestazioni pubblicitarie a digradare verso i circoli di qualità aziendali ed ai loro portali iconografici, senza trovare una decrittazione contraria di qualità e, men che meno, una vulgata opposta, in grado di organizzare una resistenza e rappresentare una proposta. Un'agiografia particolare, narra le gesta degli uomini e delle donne d'apparato e i virtuosismi commerciali e tecnologici di talune figure, portate ad esempio, ma non riconosciute professionalmente. Del singolo e della squadra, unanime e partecipe. Della vita quotidiana, delle sue inevitabili difficoltà, della fatica che ne implica il superamento, degli errori e degli inevitabili insuccessi, nessun cenno. Non devono esistere, se non come certificazione di un fallimento, di una incerta selezione delle cose che contano e di quelle che non contano. Non ci si accorge, però, che la propria affermazione, sul piano economico e sociale, sfuma nell'indistinto e viene rimandata all'infinito inesistente, senza poterne dedurre la celata volontà di non riconoscerle, o meglio, consentirle mai, "a proprie spese". Eccessivi i gravami previdenziali, ingessanti e suscettibili di imitazione le classificazioni dei ruoli. Fra i più fedeli e conformi si può, al massimo, trascegliere qualche figura di supporto "istituzionale": una al massimo e ai minimi sindacali. Perché mai, un'azienda privata dovrebbe sobbarcarsi oneri pubblici - estranei alla sua logica - per di più prolungati, fino ad un'età invalidante sul piano di quella passione deviata, utilitaristicamente celebrata? Il nuovo personale è quasi tutto laureato. Proviene, però, in gran parte, da famiglie di lavoratori ed è già stato abituato a responsabilizzarsi nell'accettazione di un regime di vita sacrificato. Per abituarlo alle regole della casa, viene inzialmente impiegato in attività prive di valore aggiunto, per il reddituario ed è proprio in questa fase da apprendista- il contratto da privilegiarsi, come nelle zolfatare sicilane dove i carusi venivano sodomizzati dagli altri minatori, nelle gallerie della montagna,o come nelle Logge massoniche, da cui promanano i provvedimenti tecnici del governo - che si opera lo sfruttamento più intenso, inteso a contrarre al minimo le spese di esercizio, prima che a realizzare un guadagno. Per questo, dottori in scenze economiche, informatici privi di possibilità dirette di applicazione delle loro competenze, fanno i cassieri, per di più itineranti e svolgono numerose altre mansioni strumentali. Ciò non ostante, in virtù degli studi e dell'ideologia accademica sottesa agli stessi, portano, nel loro zaino concettuale, "contenuti" da ricchi, dei quali sono solo la leva. Quali possibilità,logiche, hanno per saltare il fosso? Per i maschi poveri e le ragazze brutte, non se ne intravedono. Il margine dello spendibile o investibile, in abilità e fortuna, per loro è pari a zero. Non è affatto escluso, però, che possano ambire ad un potere di fatto, cortigiano, verso i neo assunti, da piegare al loro stesso, servile, contegno, come i sottufficiali dell'esercito, i poliziotti e tutti coloro che esercitano la violenza, fisica o morale, in forme approvate da un'autorità, senza che ne indaghino i limiti. Questa subordinazione, che si fossilizza nell'abito, nell' aspetto fisico, caratteri secondari dell'identità del posseduto, è la forza cinetica che convoglia il denaro prodotto verso l'alto, valendosi del miglior lubrificante: l'olio di gomito. Quanto avviene, in forme invariate dall'origine, quindi, così primordiali e dirette, si supporta di adattamenti interpretativi capziosi e sovvertitori, che, quando vengono superati, evidentemente in via contingente, vengono sistematicamente riproposti, come un tumore di cui si debba morire, per nutrirlo, assurdamente, fino all'estinzione comune, che, nel nostro caso - economico - invece ne scampa sempre in tempo o con cospicui accantonamenti furtivi ed avasivi, accumulati per tutto il tempo della vita dell'impresa. Lo scopo, negato, di molteplici attività e soprattutto di quella bancaria e finanziaria non è solo la realizzazione del massimo del profitto, fine a se stesso, ma anche la sua redistribuzione fra i vertci societari di questo e di quel Gruppo, che si intrsecano nei diversi consigli di amministrazione. Quello che resta artatamente nascosto è il reticolo di interessi che lievitano sull'ingenuità e sulla fatica dei servi della gleba, a valle, gabbati e menati per il naso dai loro stessi rappresentanti. Ma di questo non v'è coscienza o manca il coraggio di differenziarsi dal conformismo che, tacendo, sembra essere maggioritario. Per questo, come i funghi velenosi, su un humus intossicato, nascono , nello stesso ambito degli sfruttati, tanti piccoli "capataz", che accondiscendono a veicolare nelle ridotte piccolo-borghesi, il verbo mosaico del popolo "eletto".

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