sabato 1 maggio 2010

1° Maggio 2010.

E' di nuovo 1° Maggio, ormai festa dell'impresa e dei consumatori, anzi superamento della festa in favore dei servizi...privati.
Ieri, conversando con la nuova signora che fa le pulizie, le ho chiesto se avrebbe festeggiato la ricorrenza. Costei, rumena ormai attempata, rispondeva assolutamente di no; fin da quando aveva cominciato a lavorare come cuoca e cameriera ( precoce esempio di flesibilità ) era stata costretta a sfilare, in divisa, in questa ricorrenza, davanti al palazzo presidenziale, oggi sede del Parlamento.
I preparativi cominciavano all'alba e lei doveva alzarsi alle quattro.
Quarantottenne, aveva due figli di oltre trent'anni, generati in età adolescenziale. Ottenuto un visto per un lavoro temporaneo in Italia, la sua famiglia era stata tenuta in ostaggio fino al suo rientro e sorvegliata con telecamere che furono rimosse a missione compiuta.
Come avesse ottenuto il permesso e per chi avesse curato un acquisto di una barca, non è dato sapere, così come se, nella sua veste d'impiegata in un albergo, non fosse stata utilizzata o addirittura reclutata, come spia, dalla securitate. Del marito, nessuna notizia. I due figli fanno gli "imprenditori" della Coca Cola,anche in Grecia e in Spagna, da dove molti rumeni stanno ritornando, preconizzandone la crisi. Nonostante questo, lei continua a mandar loro dei soldi, perché i generi di prima necessità costano come in Italia; quelli di lusso, la metà. E' stato quanto chiesto dagli altri paesi per ammetterli nella comunità europea.
Provvista di un diploma di scuola alberghiera, sta per ridiplomarsi a castel San Pietro Terme e spera, nonostante l'età di ottenere un posto a tempo indeterminato. Il suo prima diploma, da noi non vale perché non contempla la cucina mediterranea. Così, all'alba prepara i pasti per le mense e fa le pulizie al pomeriggio. Vive da dieci anni con un compagno italiano, non si sa se per ragioni sentimentali o locative; casomai per tutte e due. Restano incerte le rispettive percentuali. Ha scelto Bologna per lavorare perché - dice: " al Sud c'è sfruttamento ( ha cominciato in Puglia )con buona pace dei furbi e piagnoni meridionali, per i quali qualcuno si commuove ancora e da Reggio Emilia in su, c'è razzismo. Ne parleremo in commemorazione del 150° della precaria convivenza. Per certi versi, non mi convince del tutto. D'altra parte ognuno vive come può, si è formato e come la vita e l'ecosistema l'hanno adattato. Buon 1° Maggio ai lavoratori al mare.

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