giovedì 4 agosto 2011

Milone

Fra le letture per le feriae Augusti, mio caro Milone, ti suggerisco il testo dell'accordo intervenuto fra il Gruppo Intesa e le OO.SS., che nella pomposa forma di una Magna Charta, vaticina il futuro in una deterministica deliberazione. Ai destinatari che non accoglieranno l'invito a sfumare nell'esodo il loro lavoro, è riservata la vita grama del mal sopportato, in idiotica simbiosi anche con i colleghi più giovani.
Ottomila inaridite risorse coinvolte, tremila inviti all'esodo, cinquemila da riconvertire al commerciale ( in loco? ), 300.000.000 di euro di minor oneri stimati, progettate ristrutturazioni di ambiti, servizi e trincee operative agli sportelli, costituzione di commandos sulla pubblica strada.
Le Organizzazioni sindacali, fatta salva la volontarietà, hanno abbandonato al loro destino coloro che, vilmente, non accetteranno la definizione inespressa di entità eugeneticamente inferiori. A loro dimostrare, resistendo, che non è così.
Ieri sera, dal barbiere, ascoltavo le dichiarazioni sulla crisi del nostro giocoso Premier, la riproposizione stantia dei criteri di competitività borsistica delle imprese sopravvissute, i cui ludi andrebbero ad implementare la loro fama, in un caleidoscopio di apparenze e di riservati interessi.
Il Ministro della Finanze, ora ridenominate dell'Economia, mobbizzato e sconfessato, non potrà applicare le odiate tasse, dal corpo elettorale che sostiene il ( non )
Governo.
Un sistema di tassazione è indispensabile alla fornitura di servizi e, per quella via, alla redistribuzione del reddito ( per le prestazioni essenziali )- anche se la pseudo sinistra incrementa l'inflazione con le grassazioni autoredistributive, per questa e per quella componente, per questo e per quel mediatore, mentre la destra truffa e corrompe sempre per individualistiche, ancorché imprenditoriali, ragioni.
Così conduciamo, in vacatio, il nostro Medio Evo.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti