venerdì 19 agosto 2011

Considerazioni agostane

Dopo il commissariamento dell'Italia da parte delle due nazioni dominanti sul continente - l'Inghilterra non c'entra e osserva per conto degli Stati Uniti, come Israele in Medio Oriente - si è scatenata la bagarre dentro il Popolo della libertà di non pagare le tasse, da cui discendono tutte le altre. Incuranti dello spettacolo indecoroso che offrono, le migliori intelligenze economiche e giuridiche a tutela degli evasori e della piccola borghesia proprietaria, si stanno scapicollando per preservare i propri mandanti dalla realtà. Che è soprattutto una realtà di corruzione e di fuga dai doveri e verso i piaceri, fino alla noia. Sul fronte della arlecchinesca opposizione, si registrano facili proposte moralizzatrici di un costume che si sa benissimo non volersi moralizzare. Lo si fa perché non si sarà chiamati a realizzarlo e, adottandolo come ipotesi legislativa, non sarebbe accettato dai dioscuri europei, dato che l'esito rimarrebbe tanto incerto da dare per scontato il suo opposto. Dovesse comandare domani, la pseudo sinistra unita solo per il potere, farebbe al massimo una politica selettiva a salvaguardia di tutte le clientele che la compongono e solo il decisivo apporto di Pierferdinando Casini potrebbe mandare in vacca ogni sforzo di mimesi progressista. Questa è l'Italia. O si applicano, sic et simpliciter, le direttive tedesche, come ha fatto Tremonti, oppure tanto vale ad uscire dall'Europa e sedimentare in peggio ( perchè esiste anche un'ipotesi di sedimentazione "evoluta", quella segretamente prefigurata dai tecnocrati, Prodi fra loro ) e riassestarci con rassegnata cattolicità nel feudalesimo di sempre. Ma avremo il coraggio di non farci proteggere da nessuno e rinfocolare le alleanze d'occasione con questo o con quello dei non troppo antichi staterelli italiani?

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