martedì 14 giugno 2011

Milone

Sono sempre più entusiasta, caro Milone, dei nostri criteri di gestione, efficaci e redditizi.
Da Termini Imerese, due giovani fidanzati sono passati per riscuotere una piccola cifra, utile per la casa che hanno cominciato ad apprestare.
La conversazione è stata breve, come lo scarso organico e la pretesa di fare sempre bella figura a prescindere dalla realtà, impongono, ma sufficiente a raccogliere il disincanto di un differito, ex Banca di Roma, che, acquisito cinque anni or sono, dopo aver inizialmente apprezzato il disinvolto dinamismo dell'acquirente, si era anche illuso di poter accedere ad un esodo individuale ( dato che noi non aderiamo al fondo esuberi, per non doverne sostenere l'onere ) , convinto che il suo tempo fosse venuto e che bisognasse lasciar campo ai giovani, più sfruttabili. Se ne era quindi andato, dopo un'oculatissima disamina dei pro e dei contro.
Fatto sta, diceva il figliolo, che da due anni non percepisce "una beata minchia". Per fortuna che mamma lavora.

Che il Credem'a me fosse poco incline a pagare si sapeva, ma gli attestati, che sembrano talvolta un criptico segnale che mi venga rivolto, perché io non faccio nulla per sollecitarlo, si susseguono. Non sono innumerevoli, ma sono costanti e vanno a formare un quadro coerente del modus operandi di questa strana banca.
Altre testimonianze hanno riguardato il canone di locazione di certi locali, presi in uso d'agenzia.

Mi sovviene di quando mi fu proposto di cercare di attestare ciò che non ero stato, come erano riusciti a fare altri due colleghi in Puglia ed in Sicilia.
A Termini Imerese?

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