lunedì 4 maggio 2009

Sensazioni lungo il cammino.

Mentre scrivo si è scatenato il classico temporale pseudo monsonico estivo. Sono secchiate d'acqua, repentine e brevi, tali però da lasciar infradiciati, ad esempio, i diffusori di Piazza grande, lungo le vie.
Ho particolarmente in mente un romeno, di probabile etnia Rom, che lavora sul marciapiede di viale XII Giugno a Bologna e che ha preso la consuetudine di raccontarmi aspetti della sua vita randagia.
Con una targhetta identificativa e qualche copia del giornale dei senza dimora, cerca di farsi aiutare per un po' di cibo, asserendo di non avere trovato altra opportunità di lavoro. Era sparito per circa un mese, per tornare a casa. E' poi ricomparso e mi ha raccontato di aver portato con sé la moglie e di avere una bambina, rimasta in patria con il padre. La madre è morta. Oggi ha chiesto un contributo per comperare la giacchetta numerata con la quale diffonde il giornale: dieci euro per sostituire la precedente, lisa e che gli era costata cinque euro. Il suo "capo" pretende questa somma per assegnargli una nuova divisa, senza la quale non "potrebbe più fornirgli il lavoro ( appaltatogli da chi? ) della vendita stradale del giornale. Oltretutto, le casacche disponibili sarebbero trenta e gli aspiranti a vestirle il doppio. Mi sembra una delle campagne di 'incentivazione alla vendita delle aziende ufficiali.Gli servirebbero poi altri venti euro per comprarsi una tenda in offerta e ripararvi la notte. Mi chiedo in base a quali connivenze o pretesti formali si ometta di aiutare queste persone, la cui vita non dovrebbe essere consentita nei termini che sono sotto gli occhi di tutti. Senza violare la libertà individuale, si dovrebbero conoscere le condizioni di questi sfruttati e l'identità dei loro sfruttatori, stroncando, se presenti,anche eventuali mafiose connivenze da parte loro. Questo per i mendicanti sotto mentite spoglie, per le prostitute, i lavavetri e tutti i lavoratori in nero dell'industria e dei servizi.

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