giovedì 14 maggio 2009

Berlusconi è da invidiare?

Se lo chiede e ce lo chiede l'Espresso, in edicola domani, riguardo al refrain berlusconiano della sinistra che lo perseguita per invidia. Abbiamo provato a rispondere.
Nell'anima della sinistra sociologica l'invidia alberga sicuramente; non è la sinistra intellettuale, nelle cui scelte e delle cui scelte poco vitali e vitalistiche, va cercata, per ciascuno, la radice e, nell'insieme, le costanti più frequenti, distinguendo, opportunamente, fra uomini e donne.
Nel Berlusconi-Casanova, senile e prostatico, va individuata la ricerca di un antidoto
alla morte, mentre aspiranti alla vanagloria, ninfe ed attempate, si offrono, talvolta per il solo piacere di essere "principesse" per un giorno o per una notte. Questo suscita l'invidia anche degli intellettuali che, quando sono nella veste di pedagoghi, laici o religiosi, se la fanno ( non tutti ) con minori, maschi e femmine, come i classici hanno loro insegnato.
Nel caso di Noemi, papy e mamy naturali hanno avviato la figlia alla prostituzione ( fosse anche solo morale e culturale ) in forme socialmente approvate...purché non divulgate. Susciterebbero invidia.
P.S.
Più interessante è l'atteggiamento dei genitori, intriso di elementi borbonici e plebei: Berlusconi non se ne rende conto, gode e si compiace dei privilegi del potere, ma nei procreatori, speranzosi per la graziosa e levigata - ma non eccezionale figliola - alberga l'educazione alla sottomissione, la consapevolezza sotto traccia delle esigenze del piacere ( fosse anche solo estetico )che piacere e preminenza sono in grado di procurare.

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