domenica 17 maggio 2009

Le fobie antimmigrati di Guido ceronetti

Micromega, già le ragioni del socialismo, oggi rivista di filosofia e, nei fatti, megafono confuso - come nella migliore tradizione socialista italiana - della polemica antigovernativa ( quando al governo c'è Berlusconi ), se la prende con un articolo dell'inclassificabile uomo di cultura Guido ceronetti, perché, "pur godendo di una pensione pubblica" che avaramente lo Stato talvolta concede ai suoi luminari in difficoltà, si è permesso di pubblicare sulla Stampa della sua città, Torino, un articolo critico verso l'accoglienza indiscriminata dei migranti, segnalandone, dal suo punto di vista, i pericoli.
Ceronetti è vegetariano, schifiltoso ed erudito. Come altri eruditi - vedi l'antropologa Ida magli - paventa gli inquinamenti culturali, soprattutto quelli indotti da e sulle masse, senza curarsi delle convenienze economiche dei corifei della società meticcia. In tutta la sua opera, Ceronetti non si perita di valutare, in termini aristocratico-culturali, situazioni, modi, tendenze e prospettive, in ciò accompagnato, inconsapevolmente, da tanti poveri Cristi, privi di culture alternative o di rassicuranti mezzi materiali.
La qualità dei suoi aforismi e dei suoi scritti in genere, insieme alla sua cripticità per iniziati, ne fanno certamente un degno titolare di una pubblica indennità, anche se non è portatore di una cultura facilmente smerciabile.
Non dispiaccia agli incensatori del sapere accessibile per condizionato riflesso, che un isolato parli ( a ben pochi ) fuori dal coro. Ceronetti è un misantropo e dei misantropi, come diceva Cioran, riferendosi a lui, bisogna sempre fidarsi.

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