martedì 24 gennaio 2012

Milone

Ebbra di passione e di responsabilità, una intera divisione del Credem'a me si è portata nel vicentino, ex sacrestia d'Italia, produttrice del buon vino dell(e)a Mess(i)a.
Maramotti e Zonin uniti nell'impresa.
Ambrosia degli dei, pastorizzata e resa uniforme nel gusto, fermentata in due giorni anziché nel corso di mesi, priva di depositi che ne attestino la genuinità, ma scomoda alla mescita, soprattutto nei ristoranti e negli alberghi ai quali è quasi esclusivamente destinata, viene oggi esportata in tutto il mondo ricco, casomai in scatolette di cartone o in lattine, come il lambrusco, per concorrere con Coca o Pepsi Cola.
Diabete e obesità autoctone, da esportazione.
Come esserne estranei, operando in zone di produzione e non cercare di creare efficaci partnership con l'alcolemico nord-est?
Mi sarei aspettato, però, caro Milone, rappresentazioni meno bancarie del convivio fondativo, meno acronimi e più rubizze espressioni, calici alzati ed alticce musicalità.
Invece, la sala convegni sembra quella dell'expo-fun, la fiera funeraria biennale che si tiene a Bologna, riservata agli addetti ai lavori e nella quale vengono proposti gli ultimi modelli di sarcofago con tettuccio apribile ed aria condizionata e gli addobbi floreali, ai quali, in outsourcing, si è associata una ditta di wedding o addobbi matrimoniali, nostra cliente.
Eros e thanatos, in circuitazione.
Attraverso una buona delibazione, i nostri battitori di caccia avrebbero mutato il loro aspetto inibito e avrebbero aperto il cuore e lo scilinguagnolo ai loro veri sentimenti, alle loro autentiche opinioni.
Il silenzio catacombale sarebbe svanito nelle risa e nel canto.
Viva il vino spumeggiante nel bicchiere scintillante, il sorriso dell'amante....

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