lunedì 23 gennaio 2012

Milone

Hai visto, Milone? Al tavolo delle trattative di settore dovevano avere la palla di cristallo.
Avevano previsto, nei dettagli, le liberalizzazione ( d'orario ) e le hanno preventivamente applicate.
In realtà, quasi contestualmente, per non doverci ritornare subito sopra, appena dopo la firma. Intratterranno le assemblee su questa "fuga in avanti" nel tempo, dopo averle ignorate riguardo alla preventiva illustrazione e votazione della bozza?
Non trovi che si dipani una trama costante da tanti anni, tale da farci assuefare subliminalmente?
L'italico costume rifulge nella sua contraddittorietà.
Ricordi quando, pur favorendo i prepensionamenti, si offrì alle maestranze pensionande la facoltà di procrastinare il servizio con uno stipendio maggiorato, ma senza incremento contributivo? ( Credem'a me docet )
Adesso si vorrebbe portare l'età lavorativa e contributiva a settanta-settantadue anni, contemplando un malus per chi si assenterà prima e, nel contempo, abolire l'elementare principio che non si possa essere licenziati senza giusta causa o giustificato motivo, consentendo ogni abuso speculativo al proprietario, di nuovo padrone.
Siamo, a buon titolo, la terra del Gattopardo.

Sfogliavo, fra sabato e domenica, alcuni testi di Giorgio Bocca che ho in biblioteca.
Quel mondo, così ben descritto dalla parte interpretata, senza "obiettive" neutralità, non esiste più.
Siamo in mano a strutture e poteri sovranazionali, le trasformazioni sono state affidate ad un Commissario, che, nelle intenzioni di chi lo ha nominato ( il Capo dello stato o la Commissione europea? ) dovrà vigilare dalla Presidenza della Repubblica sul loro consolidamento.
Il popolo sciama indaffarato, chi fa uffici, chi fra negozi con lo sconto, indifferente e ignaro come sempre.
Pochi, pochissimi, anche se rumorosi, quelli che gridano al vento la loro protesta, che sembrano rivendicare a un ricordo ( o un ricordo? ), casomai solo immaginato e mai realmente vissuto, come diceva Montanelli.
L'esempio più chiaro sull'invarianza dei sistemi politici è la Cina. Bieca dittatura e trionfo del mercato. Mancanza di facoltà civiche e sperequata ricchezza in un contesto continentale.
Come l'Unione europea.
Ma che dico!?
Noi abbiamo una plurisecolare tradizione cristiana, civile, culturale, quasi mai democratica, sempre contrabbandata dalle classi dirigenti e sempre supinamente accettata, ma non vissuta dal popolo.
Una sovrastruttura, insomma.

Intrigante, Milone, l'adeguamento salariale: niente arretrati, neanche un forfait, prima tranche a Giugno, quindi con un ritardo di diciotto mesi nel nostro pagamento.
Solo cinquanta euro lordi, da replicare dopo un anno e triplicare dopo due. Poi, un'altro anno di attesa prima del rinnovo.
Costituzione di un fondo di solidarietà, a cui ne seguirà, prima o poi, un altro, pensionistico. Perdita, quindi, di agibilità personali, attraverso la riduzione della banca delle ore; fungibilità piena fra i quattro livelli dei Quadri, che consentirà di mobbizzare legalmente il personale direttivo più anziano e costoso.
Alla fine, in termini reali, non spenderanno niente a avranno la piena interscambiabilità del personale, attraverso la copertura totale delle possibilità giornaliere.
Fine della politica e dei sindacati e loro trasformazione in qualche cosa d'altro.
Infatti, ormai scioperano solo le categorie autonome.

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