giovedì 12 novembre 2009

Reiterazioni e ricordi.

Pian piano, uno dopo l'altro, se ne vanno i personaggi del mondo della cultura che hanno caratterizzato il secolo scorso e buona parte della nostra formazione. Talvolta non direttamente, come la poetessa Alda Merini o l'antropologo Levy Strauss, ma hanno intersecato le nostre curiosità e, quando possibile, le nostre letture. Buoni compagni di un tempo che sembrava allora immobile, assodato e del quale ci fornivano elementi, incongrui, di chiarificazione. Cominciamo ad accusare la perdita di questi propalatori del pensiero, come avveniva prima per i nostri genitori, a volte nostalgici di qualche loro icona che veniva meno, a noi estranea per vetustà o perché troppo amata dai nostri vecchi. Aver conosciuto, talvolta per sentito dire o per cronaca giornalistica, ci fa sentire orfani di un tempo valido, mentre l'attualità, con le sue vacue e non condivise certezze, ci sembra, ancora una volta e per la prima volta, estranea. Così, da semplici spettatori, ci avviamo al nostro declino, dopo aver incrociato, discontinuamente, le nate a vaneggiar menti mortali del (anche) nostro tempo. E' stato comunque un privilegio.

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