lunedì 30 novembre 2009

Milone

Caro Milone,
ti sei vaccinato contro la maiala, altrimenti codificata come H1N1 che si può scambiare per un acronimo aziendale?
A Natale, l'empia malattia potrebbe privare i tuoi spettatori delle tue prodezze, mentre si affaticano in compere, regali e pagamento dei tributi allo Stato che così mal li ripaga.
Ho ricevuto anch'io la corporativa offerta, impeccabilmente giustificata con riferimenti al diritto sanitario e finanche alla Costituzione. Fortunatamente, la facoltà di correre dei rischi sulla propria pelle è ancora tutelata, anche se, evolutivamente rispetto ai temi della bioetica, probabilmente in futuro ci sarà chi pensa per noi.
La nostra amata azienda, i cui comunicati però sono spesso freddi, anaffettivi, sia pur impeccabilmente documentati, cerca di prevedere tutte le possibili cause di afflizione che potrebbero coinvolgerci e si sostituisce a noi interessati (alla salute) nella prevenzione.
Ti avevo chiesto un parere sulla gestione delle gestanti, tramite le A.S.L., onde monitorarne il tasso di fecondità e la percentuale di gravidanze a rischio, ma tu, impegnato in ginnasiali fatiche, non hai raccolto la mia sollecitazione.
Vorrei suggerire, sperando nel tuo apporto, l'istituzione di una nursery e di un asilo aziendali, onde evitare assenze dovute all'improduttiva caratteristica infantile di contrarre tutte le malattie infettive di questo mondo e delle madri di addurre scuse assistenziali; provvedere alla creazione di ambulatori medici di degenza e verifica dell'effettivo stato di salute del personale e , perché non, di una casa protetta, originariamente dettta ospizio, per i più "resistenti".
Ho chiesto in vsione il tomo: "Comandare è fottere!" di cui mi era stata garbatamente rimproverata l'esegesi, pur non avendolo letto.
Pare che non sia momentaneamente disponibile, perché richiestissimo.
Suggestione delle parole!
Quando avrò la possibilità di consultarlo, cercherò di commentarlo secondo le mie modeste facoltà.
Buon allenamento, con la mascherina, vecchio gladiatorre.
Pier Paolo

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