giovedì 19 novembre 2009

Luoghi riservati di delizia

Al CioccoCiok, la fiera del cioccolato che si tiene ogni anno, di questi tempi, per le vie e le piazze del centro, è attivo uno stand nero, con una porta d'accesso e vigilato da un body guard vestito, a sua volta, di nero, che assolve anche alle funzioni di chaperon-intrattenitore. Il locale prefabbricato è denominato Ciocco hot, come le stazioni televisive dedicate al porno.
In realtà, il localino è piuttosto deludente: poche litografie su cioccolato bianco e bruno di silhouettes di donne ignude, in forme di segnalibro o quadretto, un banco di dolciumi confezionati e da impacchettare ed un ambito con uno specchio, un divanetto e una poltrona. Sulla sinistra, una teca contenente il modello di un busto e la sua fedele riproduzione di cioccolato. Questo scorcio ha un sentore effettivamente un po' morboso, mentre l'anti-atelier cioccolatario non presenta controindicazioni per i minori, come deluse dallo scarso pathos, commentavano due attempate signore. Infatti, al pomeriggio, il body guard, stanco, si era seduto all'interno e frotte di ragazzine, soprattutto, sciamavano all'interno, più attratte dai dolci che dalle insinuazioni.
Comunque, così nascondendosi e specializzandosi, il tenebroso localino ha assunto veramente non meno che assurdamente, i connotati di un casino nouvelle vague o di un night, disconoscendo il candore e la gioia del gusto e dell'erotismo popolari, senza indugi mentali, che fino a due anni or sono trovava espressione sopra un banchetto, mi pare romagnolo, che commercializzava degli squisiti cazzetti.
Si intromise un'assessora della giunta Cofferati che, aggirandosi per gli stand, se ne accorse e scatenò un putiferio. La cretina, espressione del peggiore e più conformisticamente ed ipocrita costume borghese della pseudo-sinistra di potere ( o aspirante al potere ), che dell'esser femmina ha fatto un instrumentum regni, ha con coerente consequenzialità, indotto questa regressione nelle ipocrisie rituali e razzistiche, di espressioni semplici e spontanee.
Così, anche i cazzetti da regalare e da assaporare morbidamente in punta di labbra, sono finiti, con molti altri perversi ammennicoli ed ammiccamenti, in un casino ( nel senso architettonico e morale ) interdetto ai minori e consentito solo alle peregrinazioni (come al lupanare di Pompei) ed ai piaceri dei borghesi, di destra e di sinistra, paganti.
Un'altra espressione minore di costumi restauratori e fascisti, imperanti ed emarginatori, mascherati, a sinistra, da limite etico del mercato. Si tratta, in realtà, di una cultura condivisa che pare differenziarsi solo per gli interessi particolari di questi, anziché di quelli.
Si obietterà che si fa un monumento di fatti ed elementi poco importanti: cominciamo con il lasciarli liberi di esprimersi, ingenuamente, almeno in rapporto al cioccolato.

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