domenica 4 aprile 2010

Milone

Buona pasqua, Milone.
Ritempra le tue forze per i nuovi agoni.
Noi festeggeremo, con il sacrificio delle colombe candite, la simbolica rinascita, resurrezione, rinascimento ( adulti ), prospettiva temporale-atemporale o abbaglio dei mortali.
Una tribù dell'antichissimo Egitto, a suo tempo, ricorderà il mitico momento in cui, oppressa dal faraone, si concentrò su di sé e chiese la forza di sfuggirgli a un solo Dio, elitario. Poi, uno dei suoi figli volle farsi ( o lo fecero ) a sua volta Dio..e loro la pagarono cara ( Moni Ovadia ).
Anche se non cambiò la prassi del mondo - ne se lo proponeva: "il mio regno non è di questo mondo", dirompente fu il Suo messaggio, in una società di schiavi -.
Un furbo profeta dei paraggi, attingendo ai primi quattro libri della Bibbia, lo retrocesse al suo ruolo, rispettabile, di Profeta e fondò un'ultima religione monoteistica, alla quale necessariamente ci si doveva sottomettere.
Da allora, i popoli ebbero un nuovo, unico ma proteiforme pretesto per massacrarsi, colonizzarsi e sfruttarsi.
La separatezza dei profughi dall'Egitto rimase tale e quale e, per questo, ogni volta che si devono agitare le masse, reinterpretano il loro eterno ruolo di capri espiatori. Non sono i soli a trovarsi in questa ricorrente condizione, ma sono gli unici capri espiatori ad aver costituito una nazione, dispersa nel mondo o, nella versione sionista, concentrata su un unico territorio, per secoli occupato da altri.
L'instabile rispetto fra musulmani e cristiani, almeno in terra santa e la loro collaborazione politica, fanno sentire gli israeliani in un ghetto, anche a casa loro. Anzichè proporsi una ecumenica simbiosi - che comunque li relegherebbe, dato che alla loro identità non vogliono abdicare -, offrono un'assimilazione nella loro democrazia, o, anziché un impossibile matrominio, un ben normato divorzio: i due stati.
I nostri fratelli ortodossi celebreranno, una settimana dopo di noi, la stessa ricorrenza, ben attenti al loro ovile greco-slavo. Ci mancherebbe che, dopo che due monaci dei loro, Cirillo e Metodio ( greci ) alfabetizzarono le popolazioni dell'Oriente europeo, dovessero soffrire del proselitismo occidentalizzante della Chiesa di Roma, di cui si sono più volte lamentati e che non ha consentito, finora, la visita di un Papa a Mosca.
In particolare, quella, tanto desiderata, di Wojtyla, che avrà pure contribuito a far cadere il comunismo, ma, nel pascolo ortodosso, il Metropolita non ce lo ha voluto.
E noi continueremo a morire, per poi rinascere a "nuova" speranza ed a fare autocoscienza giustificativa dei nostri egoismi; a condividerli con chi ci assomiglia e ad emarginare chi sente diversamente...o "crede" di sentire diversamente.
Con tutto questo, di vero cuore: buona Pasqua a tutti!
P.S.
Apprendo che, da quest'anno, gli ortodossi festeggeranno la Pasqua cristiana insieme a noi: potenza dei mercati. Anche i giapponesi, scintoisti, o più prosaicamente areligiosi, hanno adottato il Natale dell'occidente. L'ortodossia si eserciterà in termini politici, paralleli all'uniformità protocollare dei mercati regolamentati, ma dubito che attenuerà la sua specificità competitiva con Roma e con New York, uniformemente alla politica Russa.
Gli ebrei, dispersi per il mondo e rinchiusi nel loro piccolo stato, sono, come sempre, soli, anche se culturalmente e..pericolasamente, per loro, influenti. Universali e particolari. Questo, però, non dovrebbe interessare l'uomo comune.

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