sabato 5 settembre 2009

Congiure bizantine.

Sta maturando nel nostro Paese un cambio di Governo o meglio, il cambio del leader. Una capziosa campagna mediatica si è incaricata di dimostrare che il primo ministro conduce una vita licenziosa e dissipata. Il miliardario Capo del Governo avrebbe avviato alla politica, dopo averne ottenuto i favori sessuali, numerose veline, donne di spettacolo ed ambiziose di varia estrazione, in parte attinte dai provini delle sue televisioni. Niente di più conservativo, sul piano del costume, di un Presidente del Consiglio conservatore. La profanazione della politica si sarebbe consumata bypassando ogni traversata nella burocrazia dei partiti. Dopo aver favorito fiscalmente e legislativamente la Chiesa cattolica ed essere stato ricambiato dalla gerarchia istituzionale dello stato della Città del vaticano, Berlusconi non ha esitato a replicare alle critiche dei Vescovi, colpendone il portavoce, mettendolo alla berlina e provocandone le dimissioni. Ha richiamato dalla riserva dei fedelissimi ben retribuiti Vittorio feltri e lo ha incaricato del killeraggio dei suoi avversari, ben conoscendo la sua capacità di infangare il prossimo. Il neo-direttore di ritorno non ha esitato ad agire. La Chiesa si rifarà favorendo la sua sostituzione con un altro leader più affidabile e manipolabile, che non pretenda di trattare alla pari, o peggio, di imporsi alle gerarchie ecclesiastiche solo per averle ben remunerate come le sue conquiste. Si ritiri nelle ridotte il santo gazzettiere sporcaccione della C.E.I., con umiltà ed obbedienza. Adesso, però, il Governo Berlusconi potrebbe cadere per una congiura giornalistica - l'adagio: chi di spada ferisce, di spada perisce, vale anche per lui e non solo per Boffo - espressione di una delle tante possibili congiure di Palazzo, che furono caratterizzate all'inizio, dalle mene di Scalfaro. Sul piano politico ed elettorale, Berlusconi fu sconfitto per due volte da Romano Prodi, ma il vendicatore dell'I.R.I. fu sistematicamente disarcionato dalle faide interne al suo schieramento. Questa è la realtà del vischioso potere degli apparati partitici ed acclesiastici, di quelli sindacali e con forme e modalità originali, giudiziari.. In tutto questo, brillano per irrilevanza, i cittadini e, per assenza, l'opposizione, buona solo ad impedire al suo Presidente, espresso solo per la campagna elettorale, di governare. Non credo che in questi anni sia stata in pericolo la democrazia politica; Berlusconi non ha attentato ad essa più di quanto non la abiano omogeneizzata i politici tradizionali e senz'altro mestiere e, quando ha reagito - ora in maniera scomposta - è stato perché si cercava ipocritamente di rivolgergli contro questa o quella parte dell'opinione pubblica. Da qualche anno, anche all'interno del movimento politico che lui o chi per lui ha inventato, anche i due gregari storici ed ormai vecchi catenacci dell politica, Casini e Fini, occhieggiano a destra e a manca per la successione, come la seconda moglie ed i suoi tre figli. Senza Berlusconi si riaprirebbero tutti i giochi e tutte le pratiche spartitorie.
Dopo i sindacati, che hanno surrogato il potere politico in crisi, ai tempi del Centro-Sinistra e che ora si arrabattano, divisi, in ogni velleità corporativa, alle quali, la CGIL, con la Destra si rifiuta, sono oggi i giornali ad avere assunto la guida degli schieramenti. La Repubblica, non nuova a questo ruolo, anzi nata proprio per questo, con i soldi dell'Ingegner De benedetti che ha potuto licenziare migliaia di lavoratori anche quando le piazze ribollivano, con i buoni uffici delle Confederazioni e della CGIL in primis, interpreta da sola la voce dell'opposizione, mentre il timoroso PD sta al traino, senza neppure spendere troppe parole, per non disturbare. Sul fronte opposto, quello governativo, Berlusconi ha deciso di intraprendere una guerra contro chiunque lo denunci o lo contrasti, a cominciare dai giudici per finire con i cattolici non compiacenti, nel tentativo di riportare all'ovile i suoi ingrati alleati del partito degli interessi. Gli arieti del cvaliere sono due pensionati del giornalismo, Emilio Fede e Vittorio Feltri, quest'ultimo soprattutto, abile nel killeraggio mirato e trasversale verso ogni potere che non sia quello di chi lo ha ingaggiato, compreso quello ecclesiastico.
Quando Mussolini fondò Il Popolo d'Italia e abbandonò l'Avanti e, per farlo, accettò di farsi finanziare dalla Francia, che voleva essere spalleggiata nella guerra contro l'Austria, cominciò a manifestarsi la decadenza della democrazia liberale e si aprirono le strade della demagogia, verso la dittatura.
Oggi, troppi elementi di un rinnovato clima oppressivo, a cominciare da quello vigente in quegli ambienti lavorativi dai quali non si viene espulsi se non attraverso prepensionamenti - almeno per ora - ma all'interno dei quali è preteso il più vieto conformismo e la totale dedizione, si manifestano ed inquinano la serenità delle persone. I sintomi sono quelli di una malattia in corso.

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