martedì 7 febbraio 2017

Chi si dovrebbe rieducare, i devianti ufficiali o i loro "precettori".?

Il ragazzo arrestato oggi in una delle tante banlieu di Parigi, in questo senso, una Rio europea, è ora ricoverato in ospedale, da dove non ha lanciato proclami guerrieri, ma ha rivolto ai manifestanti dei quartieri marginali, scesi per le strade come i neri nel sud degli Stati Uniti, il suo desiderio di rivedere Parigi, nella sua veste pomposa ma anche nei quartieri simili a quello nel quale abita, non devastata ma come l'ha temporaneamente lasciata. Li ha invitati solo a pregare per lui. Il giovane è stato arrestato da tre poliziotti che lo hanno menomato con manganellate, calci e pugni e poi l'hanno sodomizzato con i medesimi manganelli. Non è la prima volta che speculari comportamenti della polizia sono denunciati - nell'1% dei casi - a diverse latitudini, ma anche e soprattutto, a livello di pubblicità, nei cosidetti paesi evoluti, nei quali si aggirano ancora bruti, travisati con la calzamaglia o attraverso una divisa. Temo che questi episodi siano quotidiani e denunciano che alla violenza dei rifiuti materiali e morali della società, ne corrisponde un'altra ugualmente delinquenziale, attraverso la quale anche i poliziotti sfogano la loro frustrazione e i loro problemi personali, applicandovi e mettendo in luce le perversità che si nascondono dietro i pretesti, le apparenze e le pretese morali. Oltreutto, questi bruti sono stati messi "sotto inchiesta", sembra che non se ne possa fare a meno o, piuttosto, che viga all'interno dei corpi tutoriali, una solidarietà omertosa e mafiosa, che incoraggia l'anarchia del potere materiale, per così dire territoriale: proprio come quello esercitato dalla mafia. Il caso Cucchi è recente, ma quarant'anni fa Franca Rame fu violentata da personaggi mai scoperti, ma che si ritiene mandati e coperti dalla caserma dei carabinieri di via Moscova a Milano. Attraverso un'appropriazione e una violenza sessuale si voleva punire e intimidire, possibilemnte annichilire, una voce ribelle, non conformista in un dei cronici momenti critici italiani. Franca rame portò la violenza subita sul palcoscenico. Una dottoressa mi diceva che, quando frequentava i corsi di Agraria, aveva dovuto assistere a qualche macellazione e che i bovari prima e i macellai dopo, terrorizzavano per senso di "superiorità" gli animali e, prima di una uccisione lenta e dolorosa, li ferivano e li azzoppavano per puro spirito di rivalsa per la loro vita di merda. La polizia, le forze dell'ordine, gli sbirri, si accaniscono soprattutto verso le persone inermi: le altre le temono, le evitano o ci si alleano, come fa anche qualche magistrato, finalmente perseguito. Penso che, anche in questa casistica giochi un 1%. Mi sono stancato di moraleggiare su questi indegni ( per la propaganda moralsitica )quanto endogeni contegni, o meglio, degni della maggior parte delle persone che, casomai per vigliaccheria, approvano e fanno il tifo per il sangue "risarcitorio" della loro sfiga, a cui altri, al riparo di un travisamento da carnevale, danno sfogo e rappresentano l'odio verso chi si è malamente, ingiustamente, irrazionalmente, ingenuamente rivoltato, mentre loro si sono rifugiati dietro il paravento del "contrasto", delle abitazioni in uso foresteria e negli approvigionamenti alimentari della fureria. Le maschere devono essere temute, proprio perché amate e ricercate: sono sempre servite per rendere irriconoscibili i più oscuri e putridi sentimenti interiori, a cui si è fatto talvolta assumere il sembiante della raffinatezza e della ricercatezza. Si sa che poliziotti e carabinieri impongono un pedaggio sessuale alle prostitute che esercitano per strada ed in casa, ovviamente non in tutti i casi e che, se denunciati, da donne che se ne valgono per le loro beghe e che si fanno informatrici sul campo per loro, vengono solo trasferiti dove ancora non li conoscono. Stessa prassi, "mutatis mutandis" applicata ai preti pedofili. Perché dunque meravigliarsi: i peggiori sadismi, mischiati fra di noi e che si sfogano solo su chi è fuori o è posto fuori dal recinto e che godono dell'approvazione implicita dei ben pensanti, sia di quelli privilegiati, sia di quelli pavidi, invidiosi e di "sostegno" della piccola borghesia, che da sempre assicura la tenuta di ogni sistema o regime di diseguaglianza, economica e civile. Il nerbo della nazione, come si diceva degli "agricolae" nell'antica Roma. In ogni società, questi "mediocri mezzani" rappresentano la frustrazione repressa di cui non sanno investirsi e che non vogliono indirizzare, alla stessa stregua dei "delinquenti che perseguono". Questo vale per ogni sovrastrutturale istituzione umana, così come sovrastruttuale e mistificatoria, scontata e traditrice è la loro morale. E così, credo che sarà.

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